Il percorso formativo
Dopo aver appreso alcune nozioni, aver saputo dell’esistenza di persone che ci ascoltano e ci spronano a rimetterci in gioco attraverso domande costruttive e esploratrici sulla nostra esistenza, sono consapevole del fondamento per indagare me stesso. Il nostro interlocutore ci sprona a trattare temi che ci hanno fatto pensare, senza darci risposte esaustive, acclara questioni rimaste in sospeso, attivando un processo per renderci più consapevoli, con l’obiettivo di migliorare il rapporto con le nostre comunità di riferimento, siano esse la famiglia, il lavoro o legate ad altre dinamiche.
Stare meglio con noi stessi, riattivando l’uso dei cinque sensi, dando significati pieni alle nostre azioni e vivendo il presente, anziché proiettarci nel futuro con paura o ripercorrendo il nostro passato con dubbio amletico è un buon primo passo verso il benessere psico fisico che l’individuo ha posto in secondo piano a favore dei ritmi compulsivi che costruiscono il nostro quotidiano di loop ciclici, futili o virtuali.
Quindi senza dubbio, a chi volesse intraprendere un percorso formativo, educativo o riparatore il consiglio dovuto è il seguente: rallenta, ragiona, esplora. Il tempo buttato è altro. Non questo.